skip to Main Content

3 personaggi in cui mi rispecchio

3 personaggi in cui mi sono ritrovata profondamente e amo tantissimo; oggi vi parlerò di questo.

 

Non mi capita spesso di commuovermi mentre leggo, ma il manga One Piece è riuscito a farmi piangere calde lacrime quando Nico Robin ritrova la voglia di vivere.

Robin entra nella storia come un’antagonista, sebbene all’ultimo momento metta i bastoni tra le ruote al villain per cui lavorava fino a un minuto prima. Impariamo ora il suo vero obbiettivo: studiare la Storia, compreso il secolo vuoto, un periodo che il dispotico governo mondiale ha vietato di studiare o indagare in ogni modo. Si unisce alla ciurma del protagonista, lotta assieme a loro e dopo svariate avventure li abbandona di punto in bianco. L’ha fatto per salvarli, offrendosi a potenti sgherri del governo perché loro potessero andare liberi.

Nata su un’isola popolata di studiosi, ne rimane l’unica superstite dopo che un raid del governo cancella letteralmente la sua terra natale dalle mappe. Da allora è una ricercata che vive fuggendo e tradendo, ma non può farlo con la ciurma del protagonista, a cui si è affezionata e che l’ha accettata e trattata con rispetto.

La ciurma accorre a salvarla e per farlo è disposta a dichiarare guerra all’intero governo mondiale; davanti a questo, lei scoppia in lacrime, riesce finalmente ad andare oltre i sensi di colpa e l’odio contro sé stessa che la divoravano e urla la sua ritrovata voglia di vivere. È un momento potente e ho pianto.

A differenza sua non ho un passato così doloroso, ma condivido con lei la curiosità per la Storia, il grande amore per la lettura e un carattere tranquillo che ad attività chiassose preferisce… la lettura.

Spesso è la voce della ragione, è quella che sa che cosa succede nel mondo, il prima e il dopo e ha un’immaginazione bizzarra. Mi ritrovo anche nella sua naturale tendenza alla solitudine e nell’altrettanto forte bisogno di trovare dei compagni e degli amici.

Non sono mai stata brava nel fare nuove amicizie, ma negli ultimi anni sto vedendo qualche schiarita, grazie ai miei contatti su Instagram e con i colleghi.

 

Un altro personaggio in cui mi ritrovo è Coco, la protagonista del manga Atelier of witch’s hat. Coco è una bambina comunissima che ha sempre vissuto con la mamma, ma quest’ultima finisce mutata in pietra in un incidente. Un insegnante di magia che ha assistito a tutto ciò decide di prendere Coco sotto la sua ala e farla diventare sua allieva a patto che custodisca il segreto dei maghi; a differenza di quanto hanno fatto credere da secoli, tutti possono praticare la magia, basta tracciare determinate linee. Ci sono altre regole che i maghi devono rispettare e Coco impara lentamente a conoscerle in un mondo pieno di insidie, nemici e chiaroscuri. Passa dalla meraviglia infantile alle lacrime e alla lenta realizzazione che più va avanti, più prova paure e dubbi, ma deve continuare. È una posizione in cui si trovano tutti, crescendo, anche i giovani adulti come la sottoscritta.

Coco, nonostante i momenti di sconforto, resta in gran parte un personaggio positivo, capace di uscire da situazioni spinose grazie alla sua vivace intelligenza (e immaginazione) e alle persone che ha intorno, sulle quali influisce in bene. È toccante il rapporto che si crea tra lei e il maestro, un uomo ferito con un passato difficile.

A volte si ha la sensazione che Coco sia prigioniera di quelle regole che non ha scelto e non sempre hanno (avuto) ricadute positive sul mondo, ma è proprio per la situazione in cui si viene a trovare, per il miscuglio di curiosità, prudenza, ottimismo, impotenza, coraggio, dubbi e paure che la trovo un personaggio in cui è facile rivedersi. Anche le nostre vite hanno chiaroscuri e difficoltà.

 

Il terzo personaggio l’ho conosciuto di recente ed è meno tragico dei precedenti: è Yuna, la protagonista della serie di romanzi Kuma, kuma, kuma bear. La sua storia inizia quando viene catapultata in un mondo simile a un videogioco; fin dalle prime battute si nota quanto sia poco avvezza ai lunghi monologhi interiori. Non è stupida, è capacissima di formulare piani e strategie, ma si parla addosso molto, molto meno di tanti altri personaggi che ho visto. Il suo approccio è molto pratico: “faccio questo, poi quest’altro, ho questo a cui pensare ma ora devo dare la precedenza a questo mostro che devo sconfiggere”. Sa essere generosa e si affeziona facilmente alle persone, ma allo stesso tempo non si lascia sfruttare né mettere i piedi in testa e quando può passa volentieri il pomeriggio a dormire. La fama e il potere non le interessano, vuole solo rilassarsi con persone che conosce e passare una vita tranquilla. È uno strano miscuglio di pigrizia, intelligenza e forza.

Certo, gran parte di quest’ultima è merito degli oggetti che si ritrova addosso quando si ritrova nel suo nuovo mondo, ma è lei stessa a espandere quei poteri man mano che diventa più forte e a decidere come usarli, salvando la sua e molte altre vite.

La tendenza a starsene per conto proprio e contemporaneamente desiderare (e trovare) amici, alleati e buone compagnie, amare la vita comoda ma sapere quando agire e farlo con determinazione sono cose che ho (o almeno sento di avere) in comune con lei.

La trovo anche una boccata d’aria rispetto a quei personaggi che si parlano addosso per decine o centinaia di pagine, ma è un mio gusto personale.

La sento vicina anche per l’animale con cui è accostata: l’orso. In famiglia, scherzosamente, mi danno dell’orso e questo contribuisce al senso di familiarità che provo con lei.

E voi? Qual è un personaggio in cui vi ritrovate e perché? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!

Questo articolo ha 0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top