Le recensioni negative sono qualcosa in cui tutti ci imbattiamo, che sia per subirle, confutarle o, addirittura, cercarle. Ecco cosa ne penso
I pareri sui libri (o qualunque altro prodotto mediale) possono essere quanto mai discordi; alcune persone possono arrivare a odiare un titolo per la stessa ragione per cui altri lo amano e ad altri ancora suscita solo indifferenza.
Alcuni preferiscono evitare di dare un parere negativo per non inimicarsi o ferire l’autore, soprattutto se quest’ultimo è un amico, un parente o qualcuno con cui si vorrebbe collaborare ancora.
All’esatto opposto ci sono le persone che basano parte consistente della loro carriera nel demolire libri/serie animate/televisive/fumetti/videogiochi/altro.
Ma davvero un parere negativo è espressione sempre e soltanto di una rabbia cieca e stolida? Una recensione imparziale dovrebbe essere sempre positiva?
In un mondo dove tutte le storie sono capolavori perfetti imperituri come diamanti, queste domande avrebbero una risposta affermativa. Ma sulla Terra non è così: persino le storie limate, viste e riviste fino e oltre lo sfinimento possono avere dei difetti da attaccare, che siano buchi di trama più o meno grandi, personaggi incoerenti o contraddizioni.
Questo non giustifica le minacce di morte o altra natura all’autore che non abbia soddisfatto le aspettative, ma dall’altra significa che nessuna storia/prodotto mediale è esente da critiche, purché queste siano sincere, motivate e di natura costruttiva.
È lo stesso motivo per cui una recensione su Amazon costituita da cinque stelle e un “bello” è di aiuto al potenziale lettore tanto quanto un “brutto” accompagnato da una sola stella. Una recensione positiva che si degni di spiegare in qualche riga che cosa del libro è piaciuto è infinitamente più utile (e probabilmente non comprata), così come un parere negativo che si dilunghi a chiarire che cosa non è piaciuto. A volte le due cose possono coincidere, come nel caso de Il circo della notte, un libro che tantissimi hanno amato (compresa la critica) ma a me non è piaciuto per la caratterizzazione dei personaggi che mi è sembrata gravemente insufficiente. Alcuni sono del mio stesso parere, mentre altri ne hanno apprezzato l’atmosfera magica e sospesa.
Ma allora, pur tenendo in conto le differenze di gusti e che nessuna storia è perfetta, perché le critiche negative fanno così rumore e sono così cercate?
Semplice: quando amiamo una serie ne cerchiamo recensioni e pareri positivi per sentirci validati e confermare e condividere la nostra passione con altri fan, se la odiamo, pareri che la demoliscano e ci facciano sentire inclusi e non stupidi nel non amare (o non sentirci attirati da) qualcosa che a quanto pare è adorato dal resto dell’universo.
Mi sento di dire che il secondo tipo di piacere, ossia ricercare pareri negativi per titoli che non piacciono, è addirittura più forte. Non tutte le storie sono stese con la stessa preparazione, passione e attenzione ai dettagli; quando il livello di queste ultime è basso, diventa molto difficile resistere alla tentazione di cercare qualcuno che demolisca la storia/serie in questione, soprattutto se ha un certo successo a discapito di altre che preferiamo e sono più curate.
Oppure, se qualcuno segue una saga fedelmente attraverso gli anni amando e prendendo nota di tutto, dai colpi di scena, alle espansioni della storia in fumetti e altro e poi gli ultimi episodi buttano tutto questo dalla finestra, è difficile dargli torto se ne sarà deluso e arrabbiato.
Questo tipo di negatività può far nascere comunque qualcosa di buono: fan fiction intriganti, critiche costruttive, oppure storie nuove che evitano gli errori di quelle che l’hanno preceduta e/o ispirata.
Una parte consistente dei miei libri ha questa vena “polemica”, ma l’importante è che le critiche siano costruttive e prive di minacce all’autore.
E voi? Trovate le recensioni negative utili, inutili, crudeli o dipende? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!
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