“Il potere dell’amicizia” è un topos multiforme quanto pervasivo e in questo articolo parlerò dei suoi punti deboli e di forza.
L’abbiamo visto succedere almeno una volta: l’eroe sembra sconfitto, i suoi amici e alleati morti o sul punto di diventarlo, ma quando tutto sembra perduto il buono ricorda la fatica che ha fatto ad arrivare sin lì e i legami di amicizia che ha stretto lungo la strada e questo ricordo gli dà la forza per rialzarsi, ribaltare il risultato e salvare tutti (o il salvabile rimasto). E a quel punto, noi lettori/spettatori rimaniamo perplessi a chiederci l’ovvio: non poteva farlo prima? Cos’è che ha rimandato la vittoria finale? Non è che al primo assalto non fossero in pericolo.
È un esempio dei più ricorrenti del topos sul potere dell’amicizia: quest’ultimo ci ricorda nessun essere umano può sopravvivere o essere davvero felice senza il sostegno di almeno un altro essere umano, dei cari, un familiare o un buon amico. Vedere questo principio operare in una storia può muovere emozioni profonde, suscitare riflessioni, riaccendere la speranza o, viceversa, creare suspence e mostrandoci cosa avviene invece quando questa aspettativa viene tradita e il/la protagonista non sa più di chi fidarsi.
Tutto ciò, ovviamente, se il topos viene utilizzato nella maniera corretta: ci sono storie angosciose, cupe e tragiche abbondantemente oltre il limite del ridicolo dove i personaggi sono sostituiti da macchiette il cui unico tratto è di essere irredimibili e altre in cui personaggi che si sono mostrati codardi e inaffidabili in ogni occasione, all’ultimo compiono sacrifici estremi per salvare o aiutare l’eroe. Entrambi i casi sono irritanti e, purtroppo, abbastanza frequenti nel vastissimo panorama delle storie. Persino alcune serie che adoro incorrono nell’eccesso del secondo tipo: penso a One Piece, dove alcune lotte sono decise dalla strenua volontà del protagonista Rufy di aiutare i suoi amici e alleati anche quando è sul punto di morire.
Ciò raramente rompe l’illusione perché la testardaggine, l’imprudenza e la mancanza di paura della morte sono caratteristiche di Rufy fin dal principio, ma talvolta non posso fare a meno di chiedermi: “se Rufy poteva usare questa tecnica segreta così potente fin dall’inizio, perché ha aspettato all’ultimo quando non si reggeva più in piedi?” Un buon narratore sa giostrare bene con il conflitto e la drammaticità di certe scene, ma questo non lo sottrae al dovere di renderle plausibili.
La serie che a mio avviso usa questo topos al meglio è il manga Black Clover, dove le lotte del protagonista Asta e i suoi compagni contro potentissimi avversari non sono vinte da Asta che, dopo aver visto i compagni a terra ed è a sua volta sul punto di morire, dal ricordo dell’amicizia ritrova la forza e sconfigge il cattivo. Invece, dopo una fase di svantaggio, i compagni vedono il coraggio di Asta che non si arrende e dà il tutto e per tutto e dal suo esempio sono spronati a dare il meglio di sé, superare i propri limiti e collaborare. In questa serie, infatti, è raro che il cattivone ultra potente di turno sia fermato da un solo mago; è spesso Asta a dare il colpo di grazia, ma non senza prima essere stato aiutato (e salvato) dai suoi amici. Il messaggio sull’amicizia e la collaborazione viene incarnato egregiamente dai personaggi e le loro azioni.
Più in generale, esiste una regola sempre valida per applicare al meglio questo topos? Penso di sì: mai rompere la caratterizzazione dei personaggi. Un personaggio può passare da codardo a coraggioso e viceversa, ma il cambiamento non deve apparire implausibile e piovere dal nulla. Oltretutto si può tenere conto del fatto che non tutti gli esseri umani esprimono amicizia nello stesso modo e le differenze caratteriali possono dare adito a inimicizie o equivoci. Il tutto, sempre, cercando di rendere la storia mai implausibile: mi capita di leggere storie fantasy con maggiore logica, senso e coerenza interna di altre ambientate nel nostro mondo.
E voi? Cosa ne pensate del topos del potere dell’amicizia? Vi piace o l’avete visto così tante volte che vi è venuto a noia? Sapete nominare almeno una storia che lo usa e vi piace? Fatemelo sapere nei commenti e continuate a seguirmi!
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