I libri migliori che ho letto nel 2020.
I titoli che ho più amato nell’anno scorso sono soprattutto continuazioni di serie che conoscevo in precedenza, perciò metterò insieme più volumi.
Una delle migliori decisioni librarie che ho preso è stato finire di leggere la saga di Lockwood & co; i primi due libri, La scala urlante e Il teschio parlante erano stati tradotti in italiano e li avevo già letti, ma non sapevo nulla dei tre che erano usciti dopo e rimasti in inglese. Temevo un’evoluzione della storia eccessivamente cupa e avevo lasciato perdere, invece quei timori si sono rivelati infondati. The hollow boy, The creeping shadow e The empty grave si sono lasciati leggere e divorare con gusto e tra questi ho amato l’ultimo in modo particolare perché è uno dei finali più soddisfacenti che mi sia mai capitato di leggere. Finalmente arriva una spiegazione ai tanti misteri e intrighi della serie e ho amato sia le sequenze più paurose che quelle di azione, apprezzando di più le seconde. Di cosa parla? Di un’Inghilterra piagata da continue infestazioni di fantasmi capaci di uccidere contrastabili soltanto da bambini e/o preadolescenti raggruppati in organizzazioni capitanate dagli adulti. Tutte tranne quella del giovane Lockwood…
Erika Aurelia the deathbound duke’s daughter è una serie di light novel che ho iniziato a leggere e amare follemente nel 2020. Consta (per ora) di soli due volumi e narra delle disavventure di Erika – una giovane donna morta tragicamente reincarnatasi in un mondo dove esiste la magia, creature magiche, ma anche nazioni dotate di una Storia complessa e non del tutto svelata, personaggi tridimensionali (tra cui la sua famiglia, un duca e un fratello maggiore affezionati a lei) e… pericoli continui. Solitamente non frequento i romanzi gotici, ma questa storia ha meritato in pieno un’incursione nel genere: mi hanno affascinato i segreti e anche la non ripetitività della struttura; come previsto c’è stata una lunghissima sequenza in cui Erika era a rischio di morte (anzi, peggio) ma il resto della storia si è svolto in modo differente, mostrando eventi e conseguenze non visti dalla protagonista, espandendo la nostra conoscenza sul mondo e lasciando intendere al lettore che questo è un gioco al rialzo ed Erika arriverà a un punto in cui i pericoli precedenti le sembreranno un nulla…
I due volumi di Tearmoon empire narrano di una principessa viziata tornata indietro nel tempo: il suo scopo? Impedire che si ripetano gli eventi che hanno portato alla sua decapitazione, correndo ai ripari prima che disastri come una carestia o agitazioni interne causino il crollo del regno. La protagonista non è un faro di virtù o di intelligenza, ma è indubitabile che le sue azioni abbiano ora effetti estremamente positivi su chi ha accanto e riscalda il cuore vederle rinunciare a un po’ di superbia e farsi nuovi amici.
Imagine a kid from the last dungeon boonies moved to a starter town è una commedia molto gradevole incentrata su Lloyd, un giovane con l’autostima bassissima in quanto più debole del suo villaggio. Quello di cui non si rende conto è che il suo villaggio è popolato da eroi leggendari estremamente forti e potenti e che egli, pur essendo il più debole fra loro, è un mostro inarrivabile rispetto a qualsiasi altro essere umano. Guardare le sue alterne vicende mi ha divertita e non mi sono sorpresa se più di un personaggio femminile ha finito per averci una cotta.
Di Nevermoor ho già parlato in più di un articolo, perciò tenterò di essere breve: è una saga che ricorda Harry Potter (un giovane che si ritrova in un mondo magico mentre in quello ordinario è odiato/temuto e va a frequentare una scuola speciale mentre è avversato da un cattivone di cui tutti hanno paura) ma è scritta talmente bene da far sembrare freschi, nuovi ed eccitanti i topoi di cui sopra e a parer mio è meglio delle avventure del maghetto. La costruzione del mondo è più accurata e intrigante e lo stesso avviene per i personaggi, compreso il cattivo. Un’altra nota a favore è l’alone di meraviglioso, di scoperta e di gioia che non svanisce del tutto nemmeno nei momenti più tesi.
I perché del medioevo è stato un regalo di Natale che ho molto apprezzato: ripassare il periodo storico che più affascina – per giunta senza faziosità – è stato magnifico e ho potuto perfino imparare qualcosa di nuovo, ad esempio il fatto che i primi occhiali furono inventati non per la miopia ma per il presbitismo.
E voi? Quali sono state le vostre letture migliori del 2020? Riuscite a farne una top 5 o sareste in difficoltà? Fatemelo sapere nei commenti e continuate a seguirmi!
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