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Gentilezza

Gentilezza; c’è chi la scambia per debolezza, ma in realtà occorre molta forza per esercitarla.

Tutti apprezzano essere trattati gentilmente, ma ben pochi riescono a essere gentili. In questi tempi è piuttosto facile lasciarsi andare al nervosismo, alla maleducazione o, più semplicemente ancora, indossare una maschera di indifferenza.

Per essere gentili occorre un ottimo auto controllo e giova anche una buona educazione; entrambi fattori di difficile acquisizione e mantenimento – addirittura il secondo è al di fuori di qualsiasi buona volontà del singolo, che può scegliere come educare ma non come essere educato.

Tuttavia, la cordialità incontra anche altri ostacoli; situazioni stressanti, persone antipatiche e uno stigma negativo che aleggia su di lei.  Ad esempio, l’eccesso di buone maniere può dare fastidio, suonare falso, o generare nell’interlocutore l’impressione che si voglia ottenere qualcosa da lui/lei. Non c’è venditore che non sappia quanto prendere il cliente per le buone sia importante per concludere gli affari, siano essi leciti o meno; difatti, sfortunatamente, la cortesia può essere usata a sproposito per ingannare o per girare intorno a questioni importanti senza avere il coraggio di affrontarle direttamente. Mi domando se non sia considerata debolezza (anche) per l’atteggiamento di quanti trattano coi guanti i loro superiori per poi tiranneggiare i loro pari e i sottoposti.

Questo tipo di doppiezze dà giustamente fastidio, ma sono convinta che ci voglia molta più forza per mantenere l’autocontrollo anche quando tutto va storto e siamo circondati da gente che troviamo antipatica.

La cortesia diventa debolezza quando a questa non si accompagna la capacità di reagire alle ingiustizie e farsi valere (che NON significa prevaricare).

Forse un altro motivo per cui è considerata come debolezza risiede nel fatto che è molto più agevole attirare l’attenzione con le urla e le parole grosse che non parlando con calma. Ciò non significa che la calma smetta di essere preziosa, anzi, è inevitabile che la situazione peggiori non appena la si perde e sono convinta che lo stesso valga per la gentilezza: serve, da sola non basta, ma resta qualcosa di estremamente prezioso che non sarà mai troppo diffuso.

E voi? Siete d’accordo? Riuscite a conservare la calma e la gentilezza anche in situazioni tese o, come me, di tanto in tanto vi lasciate scappare del sarcasmo di troppo? Scrivete nei commenti l’atto di gentilezza che vi è rimasto più impresso e continuate a seguirmi!

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