Serie librarie: ce ne sono tantissime e in questo articolo volevo consigliarvi quelle che ho letto e amato di più escluse le light novel.
Avendo dedicato più di un articolo alle light novel (romanzi giapponesi tradotti in inglese) mi sembrava giusto destinarne almeno uno alle serie librarie occidentali che preferisco. Non parlo di “saghe” perché i libri che sto per nominare non sono sempre legati rigidamente l’uno all’altro.
Ad esempio, le opere di Walter Moers che non mi stancherò mai di consigliare, sono tutte ambientate nel continente immaginario di Zamonia, ma il luogo preciso e i protagonisti variano a seconda del libro in questione. Rumo e i prodigi dell’oscurità è una magnifica storia fantasy di formazione incentrata sull’omonimo croccamauro (una specie di canide umanoide), ma viene menzionato anche Ildefonso de Sventramitis che è protagonista in La città dei libri sognanti e Il labirinto dei libri sognanti. Di questi due, almeno il primo è da non perdere assolutamente perché è tuttora l’inno ai libri e alla lettura più originale, coinvolgente e avventuroso che abbia mai letto.
Nevermoor – il destino di Morrigan Crow e Nevermoor – il segreto di Morrigan Crow (un terzo libro è in corso di traduzione) seguono le avventure fanta – scolastiche dell’omonima protagonista che, scampata alla morte grazie all’intervento del suo mecenate Jupiter, si ritrova in un luogo magico di cui ignorava l’esistenza, pieno di creature fantastiche, magie e insidie. Ricorda Harry Potter, ma è migliore sotto ogni punto di vista: la fantasia è molto più vivida, la storia meno prevedibile e la costruzione del mondo più curata. Da non perdere.
La fabbrica di cioccolato e Il grande ascensore di cristallo sono libri per bambini di Roald Dahl che mi sono caparbiamente rimasti nel cuore. Preferisco il secondo al primo; stessi protagonisti ma avventure ancora più pazzesche e fantasiose che hanno avuto il grandissimo merito di insegnarmi a non avere paura degli adulti. L’ascensore trasparente capace di muoversi ovunque è per me è una splendida metafora per la libertà del pensiero.
Lockwood & co è una serie che ho finito recentemente di leggere e mi ha lasciato una fame tremenda per un seguito. È la migliore storia di fantasmi che abbia mai letto e l’unica di cui sentirò mai il bisogno; è la perfetta mescolanza di mistero e paura (se sono riuscita a leggerlo e apprezzarlo nonostante la mia codardia i miei nervi deboli lo possono fare tutti), la costruzione del mondo è ben fatta e i personaggi evolvono, cambiano e/o fanno comunque un’ottima figura. Il solo difetto è che di cinque libri hanno tradotto in italiano solo i primi due; i tre restanti sono in un inglese agevole e accessibile.
La trilogia di Fiabe italiane di Italo Calvino è il mio libro di fiabe preferito nonché (a parer mio) l’opera brillante di questo grande scrittore. Rispetto ad altre fiabe più famose, sono molto più coinvolgenti, movimentate e… egualitarie. Presentano alcune principesse in difficoltà, ma anche altre molto sagge e altre ancora che vanno all’avventura con coraggio per salvare uomini che hanno bisogno d’aiuto; queste storie mi insegnarono che nessuno, uomo o donna, è invincibile o perfetto e non c’è da vergognarsi se capita di aver bisogno di una mano.
Se avete un debole per le storie cavalleresche e non vi disturba una prosa arcaica, i romanzi cortesi di Chretien de Troyes sono imperdibili! Sono pervasi da un’ironia sottile e hanno una nota di originalità rispetto a storie simili a esse contemporanee.
La trilogia di Dante poeta del desiderio di Franco Nembrini mi ha fatta innamorare ancora di più dello scrittore italiano giustamente più famoso di tutti i tempi. Il suo pregio più grande, oltre al fornire preziose e solide chiavi di interpretazione, è la sua semplicità: sono tre agili libretti leggibili facilmente da chiunque, senza quel periodare complesso che a volte può rendere difficile godersi un buon saggio.
La trilogia del senso religioso di Luigi Giussani fu una piacevole sorpresa, come quei libri che compri senza aspettarti granché e invece ti colpiscono e ti costringono a pensare. Agile, tutt’altro che complicato, prende per mano il lettore e lo aiuta a mettere meglio a fuoco che cosa si intenda con “ragione” prima di passare a questioni più legate alla fede. Almeno il primo libro, Il senso religioso, andrebbe letto assolutamente.
Conoscevate almeno uno di questi libri? Vi ho incuriositi o vi aspettavate serie più famose? Avete una (o più) serie librarie preferite, o vi sentite più a vostro agio con le serie televisive, animate o a fumetti? Fatemi sapere tutto nei commenti e continuate a seguirmi!
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