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ECLETTISMO: FORZA O DEBOLEZZA?

Nonostante pensassi il contrario, mi sono resa conto da una conversazione con daununiversoallaltro che essere eclettici (ossia appassionati e/o intenditori di molte cose diverse tra loro) può presentare dei punti deboli.

In un mondo dove l’editoria divide i generi letterari con muri invalicabili e tende a non prendere in considerazione le opere fuori dai propri schemi catalogativi, sapevo dall’inizio che la strada era in salita. Non avevo pensato, tuttavia, che questa rigida divisione tra ambiti e passioni differenti permane anche in altri ambienti: ad esempio i siti più cliccati si occupano di un ristrettissimo numero di argomenti e sempre e solo di quelli e la stragrande maggioranza dei film e dei videogiochi presentano un solo tono e genere. Certo, questo avviene per ovvi e giusti motivi di coerenza, ma dev’essere per forza una regola così rigida e sempre valida?

Nel mio sito scrivo articoli che nessuno si aspetterebbe provenire dalla stessa fonte. Dotte disquisizioni su topoi letterari e curiosità sui classici si affiancano a ripetute (e argomentate) dichiarazioni d’amore anche per videogiochi e cartoni animati. Il mio eclettismo si riflette anche nei miei gusti: gran parte delle opere che amo di più mescolano generi diversi e presentano più di un tono, alternandosi tra risate, pianti, riflessioni e leggerezza anziché avere un solo mood dominante. Penso a One Piece, con i suoi momenti comici ed occasionali pugni nello stomaco, oppure a Walter Moers dove tra dinosauri letterati, pterodattili salvavita e orsi colorati, la noia e l’uniformità diventano impossibili. Opere di siffatto genere sono probabilmente più difficili da scrivere, ma a mio avviso sono anche più autentiche.

I protagonisti di una storia molto aderente a un genere agiranno in modo già visto, previsto e prevedibile e mostreranno soltanto i lati di sé stessi che si vedono in opere simili, dando l’impressione di essere sagomati di cartone bidimensionali già pre-impostati e visti mille volte. Le persone in carne e ossa, invece, si interessano di più cose e passano attraverso umori e stati d’animo contrastanti anche più volte nella stessa giornata!

Un buono scrittore può sfruttare le proprie conoscenze per arricchire i propri libri e renderli più interessanti; ad esempio un fantasy potrebbe essere intessuto di conoscenze bizzarre sulla cucina, o un giallo potrebbe essere risolto grazie a un’intuizione basata su logaritmi di videogiochi!

Le storie che mescolano più generi senza perdere la propria coerenza interna sono quelle che preferisco.

E voi? Condividete questo mio gusto o preferite le storie di generi precisi appunto perché sapete cosa aspettarvi? Siete eclettici o avete poche passioni su cui sapete più di qualsiasi esperto? Siete passati a trovare daununiversoallaltro su Instangram e gli altri social? Ditemi nei commenti i generi (o più generi e argomenti) che preferite e continuate a seguirci!

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