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Tempi morti nelle letture e in Camena

I tempi morti in cui non succede niente – o almeno così sembra – si trovano anche nelle serie d’azione più concitate. Ve ne voglio parlare.

 

Ci sono serie dal ritmo volutamente lento e altre in cui gli eventi incalzano a velocità spaventosa, ma è raro che ci sia una totale assenza di momenti tranquilli. L’eroe si corica dopo una lunga giornata ed è magari tormentato da incubi, oppure scambia due parole con qualcuno senza essere nel mezzo dell’azione, o ancora un personaggio si lascia andare a riflessioni di vario genere…

Questo tipo di momenti può risultare forzato o noioso, ma spesso risponde a più di un’esigenza: concedere ai personaggi e al lettore una meritata “pausa” per riprendere fiato e organizzare le prossime mosse (o riprendersi un attimo da un tradimento, una morte, qualcosa di sconvolgente), o ancora aggiungere spessore ai personaggi e al mondo mostrando più nel dettaglio chi e come sono, le loro motivazioni, peculiarità, eccetera.

Ma possono anche servire per “seminare” eventi futuri senza che il lettore se ne accorga: in un giallo l’innocente tic di un personaggio può diventare la prova della sua colpevolezza, oppure frasi dette in momenti non sospetti possono rendere plausibile e comprensibile un tradimento o un colpo di scena (e colpire il lettore/spettatore in modo diverso, a posteriori).

Un’altra cosa che apprezzo è come un bravo scrittore possa fare affezionare chi segue la storia a cose in apparenza molto piccole dandogli un’importanza che non sempre emerge fin dall’inizio. È facile avere il cuore che batte a mille quando l’eroe si batte contro la minaccia cosmica di turno e la Terra è sul punto di esplodere, molto meno se si tratta di una rottura tra due personaggi o il protagonista/un personaggio a cui ci si è affezionati rischia di perdere qualcosa a cui tiene tantissimo.

Non è detto che il conflitto debba consistere sempre solo di gente che si mena o che debba essere presente in ogni singolo momento della storia.

E in Camena? Questi momenti servono per molti motivi: far conoscere nel dettaglio la protagonista, i fantasmi e il mondo in cui si trovano (una Terra alternativa alla nostra) e Sferon, il pianeta cartoonesco da cui provengono… e chissà, piantare i semi per i disastr… ehm, avventure che la aspettano.

 

E voi? Amate le storie tranquille, preferite quelle più movimentate o vi alternate tra queste? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!

 

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