Nelle light novel ci sono trame ricorrenti che non sempre coincidono coi nostri generi letterari. In questo articolo vi parlerò delle più frequenti
La parola a cui è più facile collegare questi “romanzi leggeri” è isekai. Si tratta di un sottogenere del fantasy piuttosto diffuso in questi libri (come anche in numerosi manga e anime) e significa “mondo differente”. In questo tipo di storie il/la protagonista (e/o altri personaggi) si ritrova in un altro mondo a dover vivere/sopravvivere grazie alle loro conoscenze previe. L’obbiettivo da raggiungere, la trama e il tono della storia variano da caso a caso e talora anche dal come raggiungono l’altro mondo.
Un come molto frequente è la reincarnazione: il/la protagonista muore (di solito investito/a da un camion) e si reincarna in un altro mondo coi ricordi della vita precedente. Quasi sempre è un umano, ma può anche essere un’altra creatura (un lupo mannaro come in Der werewolf the Annals of Veight o addirittura un ragno come in I am a spider, so what?).
Un altro sistema è l’evocazione magica; il/la protagonista è vivo/a e vegeto/a e viene magicamente evocato in un altro mondo per compiere una determinata azione (di solito sconfiggere una minaccia che i nativi non possono affrontare senza un eroe da un altro mondo, ma non è una regola fissa).
Il terzo sistema vede il protagonista passare da un mondo all’altro per altra causa, magari usando senza accorgersene un artefatto magico.
Un isekai può essere un fantasy o un dark fantasy, o un power fantasy, o un dramma, o una storia di guerra, o un romance più o meno piccante di cui se elenco tutti i possibili sottogeneri non mi basta l’articolo, o una storia d’azione e di avventura, o una commedia, o un romanzo storico, o una storia scolastica o uno spaccato di vita, o una combinazione di uno o più dei generi sopra elencati…
Una delle ragioni per l’isekai è così diffuso nonché amato dalla sottoscritta è la sua estrema versatilità: con premesse simili in apparenza si possono costruire storie quanto mai diverse.
Detto ciò le light novel possono presentare i suddetti generi e altri ancora senza essere isekai: Reign of the seven spellblades, ad esempio, è un fantasy-scolastico che ricorda Harry Potter (ma meglio).
Un’altra trama ricorrente è quella che vede il/la protagonista sul punto di morire, ma invece di schiattare lui/lei si ritrova proiettato/a indietro nel tempo prima della tragedia e deve trovare il modo per evitarla. Tutto ciò può avvenire sulla Terra, o in altri mondi dove la magia esiste o altri luoghi ancora.
Un’ambientazione in cui è facile imbattersi che può costituire il mondo (o parte) della storia è il videogioco. Che siano videogiochi in realtà virtuale dove il/la protagonista ed eventualmente altri rimangono intrappolati o da cui invece possano andare e venire durante le pause di una vita normale, o mondi pseudo medievali dove le meccaniche di gioco facciano parte della vita, chiunque sia familiare coi giochi di ruolo si sentirà a casa (e chi no non si preoccupi, potrà comunque seguire la storia semmai annoiandosi quanto il protagonista fa l’elenco sempre crescente dei suoi poteri e statistiche).
Un altro aspetto delle light novel che può sorprendere chi vi accosti per la prima volta è la frequente presenza di divinità, spesso rappresentate come entità che si accostano all’uomo come burocrati davanti al cittadino medio; possono essere particolarmente crudeli, disinteressate o buone a seconda della storia. Il sacro, come tutto il resto, risente di aspetti della sensibilità giapponese che non sempre coincidono con valori e sensibilità occidentali, ma ben raramente rende una storia incomprensibile.
E voi? Qual è l’ultima light novel che avete letto? Vi è mai capitato che la vostra sensibilità vi impedisse di godere appieno di una storia? O leggete per mettervi in discussione? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!
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