Nei crossover, personaggi di diversi franchise/universi si incontrano… ma le loro avventure non sempre decollano.
Tra i sogni proibiti dei fan di serie televisive, letterarie o animate ricorre spesso quello di vedere personaggi di altri universi incontrarsi/scontrarsi. Una premessa da sogno, ma può diventare un incubo o una noia se non è accompagnata da un’esecuzione altrettanto solida.
Da lettrice mi è capitato fin troppe volte di assistere a storie che partono bene, per poi rivelarsi l’ennesima carrellata di cliché e fatti noti. Difatti lo spunto per scrivere questo articolo mi è venuto dalla lettura di Cheeshire crossing, in cui Alice, Dorothy e Wendy (che hanno visitato rispettivamente il Paese delle Meraviglie, il mondo di Oz e l’Isola che non c’è) si incontrano da adolescenti in una scuola particolare fatta per loro.
Più che di un crossover, si tratta di un retelling: i mondi fantastici qui coinvolti risultano svuotati, parodizzati, sviliti rispetto alle storie originarie (o almeno, personalmente, ho avuto questa impressione). Il Paese delle Meraviglie è affascinante perché irrazionale, ma qua è solo una fonte di pericoli da cui alcuni suoi abitanti mentalmente sani (?) vorrebbero fuggire. Anche il mondo di Oz è noioso e sa di già visto e lo stesso accade con l’Isola che non c’è.
Certo, gli autori sono sempre liberi di reinventare i mondi fantastici altrui, ma sono del parere che i crossover funzionino al meglio quando ogni parte in gioco ha modo di brillare e contribuire in mondo unico, speciale e organico alla trama.
Il mio esempio preferito di crossover è il film Chi ha incastrato Roger Rabbit, dove personaggi di diversi cartoni animati interagiscono alla pari con esseri umani in carne e ossa in una (semi)parodia dei vecchi film polizieschi. Più crossover di così! Eppure funziona, perché nessuna di queste diverse componenti risulta noiosa o svilita dalle altre: i cartoon hanno il loro modo di brillare e aggiungere carne, false piste e inseguimenti alla trama, mentre la gente in carne ossa si nuove come può, ragiona, lotta, combatte, spara… questi ingredienti così diversi si muovono in equilibrio e in sincronia, in una fusione che esalta i loro punti di forza (e di essere) anziché appiattire tutto su un’unica nota.
Quando due mondi si scontrano, è interessante vedere come le diverse leggi non scritte interagiscono (come le leggi della fisica, stringenti per il mondo umano ma con scarsissima validità a Cartoonia) ed è triste vedere questa domanda elusa o dotata di una risposta insoddisfacente.
Ho tenuto conto anche di questo nello scrivere la serie L’invasione del Paese già a soqquadro: il mondo realistico in cui viveva Camena viene sconvolto dall’arrivo di fantasmi a cui sulla Terra non esiste un antidoto ai poteri. L’intera serie è un’occasione per esplorare a fondo la storia sia di questo mondo simile al nostro, sia di quello da cui sono partiti i fantasmi, il pianeta Sferon del fittizio cartone animato Giro, Volta e Coraggio. Il lettore è accompagnato alla scoperta di tutto ciò assieme alla protagonista, Camena, appassionata del cartone animato in quesitone ma di cui nemmeno lei sa tutto.
E voi? Cosa ne pensate? Vi piacciono i crossover o ne siete diffidenti? Siete attirati dalle storie con premesse intriganti o per voi l’importante ne è l’esecuzione? Fatemi sapere nei commenti e continuate a seguirmi!
Questo articolo ha 0 commenti