I libri che leggo appartengono solitamente a quattro categorie e in questo articolo volevo parlarvene.
Avevo accarezzato l’idea di parlarvi dei libri che ho letto e più amato (o detestato) nel corso del 2020, ma mi sono resa conto che prima di arrivarci serviva un articolo in cui trattavo dei miei gusti e del perché sono piuttosto sicura che dei titoli che nominerò ne conoscerete un paio a malapena. Questo perché leggo un gran numero di light novel, sconosciutissime al lettore medio nonché al panorama editoriale italiano: si tratta di romanzi per giovani adulti opera di scrittori e scrittici giapponesi (che io ovviamente leggo nella traduzione inglese, poiché quelle in italiano scarseggiano). La lingua giapponese ha un sistema di scrittura piuttosto complesso e questi autori usano caratteri semplici in modo da consentire ai lettori in patria di seguire la storia più agilmente; di qui il nome light (ossia “leggeri”). Light novel è un’etichetta che racchiude un’infinità di generi, da storie di guerra vere o ambientate in altri mondi alla fantascienza, al fantasy, a storie di evasione e/o intrighi magico – politici e chi più ne ha più ne metta. Dopo averle scoperte per caso mi ci sono appassionata, soprattutto al ramo fantasy e ne ho divorate moltissime: sono una fetta piuttosto consistente delle mie letture.
Un’altra fetta è invece costituita dai titoli che mi vengono consigliati da instagrammer o altri utenti di social media, come è avvenuto per Nevermoor, una splendida serie simile a Harry Potter (ma a mio avviso migliore) che non avrei scoperto senza un suggerimento dai gruppi di Facebook, oppure l’innovativo Morgan e l’orologio senza tempo, opera di Silvia Roccuzzo, un’autrice italiana indipendente come la sottoscritta. È la parte che ho il buon proposito di leggere di più, ma non mi sento di metterci la mano sul fuoco.
Quando mi viene voglia di letture serie, leggo vite/riflessioni di santi, oppure saggi sullo stato dell’economia o sulla psicologia o la storia o la letteratura… se l’argomento mi stuzzica ed è trattato con brio, prosa comprensibile e informazioni accurate, prenderò il libro e lo leggerò. Prima o poi. Potrei chiamare questa categoria “libri a caso”, ma ce n’è un’ultima: le raccolte di fiabe. Le mie preferite rimangono quelle italiane di Italo Calvino, ma ne ho altre di altre parti del mondo, dalla Russia a quelle francesi senza dimenticare quelle dei fratelli Grimm.
Ora avrete una vaga idea dei libri di cui parlerò.
Vi ho incuriositi? Qual è stato il libro che vi ha deluso di più nel 2020? O nel complesso siete rimasti soddisfatti delle vostre letture? Scrivetelo nei commenti e continuate a seguirmi!
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