Le serie interrotte sono una tragedia per i fan. Oggi vi parlerò delle mie cinque preferite
Non sto parlando di saghe che ho mollato per un calo nella qualità o motivi personali, bensì di storie che ho adorato e ho smesso di seguire solo perché gli autori hanno smesso di produrle.
La prima che ho conosciuto in ordine di tempo è Deathbound duke’s daughter Erika Aurelia. È un dark fantasy con tinte gotiche e una costruzione del mondo spettacolare. La protagonista si reincarna in un mondo fantasy dopo essere stata accoltellata a morte da un uomo che aveva respinto; di conseguenza si porta a dietro un profondo trauma e fatica a fidarsi delle persone. Può contare sul padre e il fratello che le vogliono bene, ma la madre è morta in circostanze misteriose (probabilmente orribili) e il resto del pianeta è un campo minato. Ci sono mostri, incantesimi capaci di distorcere in modo orrendo la mente e il corpo e segreti legati a un oscuro passato. Questo mondo è una versione realistica di un simulatore di appuntamenti a cui la protagonista aveva giocato, ma è facile dimenticarlo perché non esistono livelli o meccaniche da videogioco e le persone sono persone credibili con una propria motivazione, storia e sogni. Il mondo è ispirato alla Germania medievale, ma ha una propria Storia e peculiarità specifiche che lo rendono unico e memorabile. A peggiorare le cose, la nuova identità della protagonista coincide con quella di un personaggio destinato a morire in modo orrendo a prescindere dalle scelte del giocatore, e la protagonista non ricorda ogni dettaglio.
Protagonista, personaggi, mondo e dialoghi sono di qualità eccellente e sono rimasta sorpresa in positivo anche dalla struttura. Il secondo libro è costruito in modo molto diverso dal primo e questo l’ha reso una lettura ancora più accattivante. Mi aspettavo l’instaurarsi di una situazione inquietante e difficile, un conseguente peggioramento e una lotta disperata negli ultimi capitoli; invece, nel secondo volume, la lotta si era risolta già a metà del libro e il resto dei capitoli ne esploravano le ramificazioni e conseguenze a lungo termine nella società. I “boss finali” con cui si scontra Erika sono personaggi temibili e memorabili a propria volta.
Non vado matta per i dark fantasy, ma di tanto in tanto ne trovo di scritti bene che mi appassionano; questa serie è stata anche una delle prime light novel che abbia mai letto.
Aspettavo un terzo volume con trepidazione, ma ormai sono passati anni invano. Il vuoto lasciato nel mio cuore è stato colmato da serie come Shadows house e Quality assurance in another world, ma vedere continuare e finire questa serie con la minaccia dei vampiri sventata e lo sviluppo della protagonista terminato sarebbe stata una gioia. Vederla superare il trauma e trovare l’amore (l’ha già ma a causa di un malinteso crede che lui la odi) sarebbe stato splendido.
Spero che non sia successo qualcosa all’autore.
The apotecary with turned divorce agent è invece un rosa con tinte mistery. Un cavaliere e una strega indagano su casi misteriosi in giro per il regno e nel mentre battibeccano. Di solito le coppie litigarelle non mi attirano, ma qui mi sono innamorata di entrambi: lei indipendente e sbadata alle prese con un trauma, lui stoico e profondamente convinto del suo dovere di proteggere le persone. Le loro azioni mostrano che tengono molto l’uno e all’altra e quando lui scopre che il suo odio per le streghe era frutto di un malinteso, chiede subito scusa e ringrazia la strega in questione per non aver denunciato il suo pessimo padre. Il livello di umiltà e maturità di quest’uomo lo rende desiderabile ancora più del suo bell’aspetto.
Il secondo e purtroppo ultimo volume si chiude con la rivelazione della backstory di lei, la cui famiglia era stata uccisa da cavalieri corrotti prima che il re potesse fermarli. Da allora lei soffre di amnesia e i suoi poteri magici non sono forti come dovrebbero.
Voglio almeno un terzo volume in cui si mettono insieme, lei si riprende e i corrotti rimasti finiscono o in prigione o sulla forca! Per favore!
Adoro anche come questo regno sia pieno di coppie felici; le donne che si rivolgono alla strega chiedendo che le aiuti a divorziare i mariti scoprono SEMPRE che in realtà i coniugi le amano e la radice del problema era un qualche tipo di malinteso, anziché cattiveria o colpevole negligenza. E ogni volta si rimettono insieme e vivono felici.
Il dialogo è stellare e il mondo non è affatto male.
L’autrice ha all’attivo altre serie, ma sembra abbia deciso di non proseguire questa e posso solo pregare che un giorno cambi idea.
Fed up with being the spoiled queen’s genius butler, I ran away and built the world’s strongest army è un manga dal titolo lunghissimo, ma anche una delle mie commedie preferite. Il protagonista è un maggiordomo tuttofare che un bel giorno si stufa di essere sfruttato dalla sua pessima padrona e fugge in un impero lontano. Il suo scopo è di farsi una nuova vita; scopre ben presto che il durissimo lavoro di prima l’ha reso praticamente invincibile.
Messa così può non sembrare granché come trama, ma vi garantisco che le piccole gag visuali e nel dialogo sono tante e belle. Ero in pubblico e mi è stato difficile contenere le ridacchiate.
È passato più di un anno da questo volume e ormai sto perdendo le speranze.
In questa top mi permetto di inserire anche un cartone animato: Pacman e le avventure mostruose. Ho incontrato questa serie durante un periodo di stress ed esami ed è stato come tornare bambina; azione, umorismo, nessuna tensione, temi profondi o morti strazianti … era quello che stavo cercando senza nemmeno rendermene conto.
Non tutti gli episodi sono capolavori e capisco che il redesign di Pacman non piaccia a tutti, ma l’odio che questa serie ha ricevuto è sproporzionato. La sigla in italiano non è nemmeno così terribile – c’è molto di peggio, in radio. E non mi importa cosa dicono gli haters, Lord Betrayus è un gran cattivo.
A differenza di molte serie televisive, la seconda stagione è meglio della prima – cosa non scontata, purtroppo. Me ne aspettavo una terza in cui il protagonista andava finalmente a salvare i suoi genitori e svelava un paio di misteri menzionati più volte, invece niente. So che i creatori hanno smesso di produrla per le critiche ricevute, ma avrei desiderato qualcosa di simile a un finale.
Suppongo che anche in questo Pacman e le avventure mostruose imiti i vecchi cartoni – non pochi rimanevano senza un finale vero e proprio. Esattamente la cosa che poteva non imitare. Che bello.
Un’altra serie che avrei voluto proseguire è Super princess Peach, un videogioco per Nintendo DS in cui la principessa di Mario va a salvarlo. È un buon platform, soprattutto per chi muove i primi passi nel genere o non ha voglia di ammattire con livelli infernali. Il design degli sfondi è coloratissimo e la colonna sonora aiuta davvero a creare atmosfere degne di una spiaggia, una collina fiorita o una casa di fantasmi. I livelli hanno molto carattere, i collezionabili danno soddisfazione (toad e pezzi di puzzle da comporre) e viene pure introdotto un nuovo personaggio: il parasole Perry. Un tempo era un bambino con poteri magici che finì separato dal nonno e trasformato in ombrello e rapito da un perfido mago dal volto celato – che poi lo perse per strada. Fu trovato da un attendente della principessa e portato a lei come parasole.
È stato uno dei primissimi videogiochi che ho completato al 100% e ho aspettato per anni un seguito in cui Perry riacquistasse il suo aspetto e si riunisse al nonno mentre la principessa pesta il mago cattivo come boss finale dopo un’avventura in posti nuovi, invece niente. È uscito di recente Princess Peach Showtime su Nintendo Switch, ma con Perry e i platform non c’entra niente; Peach va in giro ad aiutare una compagnia di teatranti e sebbene mi sia divertita, Super Princess Peach gli è molto superiore in presentazione e rigiocabilità. Se nel primo ho percorso i livelli infinite volte divertendomi un mondo, nel “seguito” fare e rifare i livelli per ottenere tutti i collezionabili è una mezza tortura. Un conto è percorrere un bel livello come si vuole, un altro è doversi sorbire gli stessi dialoghi e sequenze scriptate per duecento volte senza poter andare avanti veloce al pezzo che ti serve. Non odio la CGI, ma a uno stile in 3D con problemi di lag e presentazione mediocre, preferisco molto uno stile in 2D ben curato.
Ormai ho perso le speranze; posso solo rivolgermi alla fanfiction o scriverne una, per vedere risolta la storia di Perry.
E voi? Quali sono le serie librarie, videoludiche o filmiche a cui vorreste un seguito? Fatemi sapere!
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